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Giocare a pallavolo e studiare in America, la storia di Laura Jansen

Giocare a pallavolo e studiare in America, la storia di Laura Jansen

Laura Jansen, 18 anni da Wehl, l’anno scorso ha giocato con Helley nel campionato di A1, mentre quest’anno ha appena finito il suo primo semestre con la squadra dell’università di Little Rock (Arkansas). L’anno scorso Laura ha colpito molto Global Sport and Study, un’organizzazione che aiuta ragazze e ragazzi ad andare a studiare nelle universita’ americane con una borsa di studio per meriti sportivi.

Cintha Boersma (ex giocatrice di livello internazionale) di Global Sport and Study, ha visto giocare Laura a pallavolo durante un torneo chiamato NOJK nel 2017 ed è rimasta positivamente impressionata. ‘’Laura è una giocatrice completa con tanto talento, che sa interpretare tutte le fasi della partita, è proprio un piacere guardarla giocare’’.

Laura
L’anno scorso mi sono trasferita in America e  sono andata a studiare e a giocare a pallavolo presso l’università di Little Rock (Arkansas) con una borsa di studio. La prima settimana mi hanno accompagnata i miei genitori, ma poi sono rimasta da sola. Ero molto eccitata e naturalmente prima di partire ho pensato tanto al fatto che mi sarei potuta sentire sola, ma appena arrivata la squadra mi ha accolto molto bene e mi ha subito fatto sentire a mio agio. Dovevamo lavorare insieme e iniziare a conoscerci meglio e da subito ho condiviso l’appartamento con una ragazza della squadra. Ho notato che in America, e specialmente se fai sport, si conosce tanta gente. Si è talmente spesso in palestra, dove si allenano anche sportivi di altre discipline, che si fa facilmente amicizia. Le persone, infatti, sono molto amichevoli ma anche tu devi essere aperta e disponibile a fare nuove amicizie.

Tanti pesi
Si potrebbe paragonare il livello della mia squadra americana ad una delle squadre di metà classifica della serie A1 olandese. La prima cosa che ho notato è che i miei allenatori americani lavorano molto sulla tecnica sulla velocità. Devi soprattutto capire molto bene il gioco e saper “leggere” il tuo avversario. Durante la stagione ci alleniamo con la palla 2 ore al giorno per 5 giorni alla settimana e altre 2 volte con i pesi in palestra. Adesso che è finita la stagione ci alleniamo molto per migliorare la condizione atletica e la forza e questo mi ha molto migliorato come giocatrice. Il nostro preparatore atletico ci allena in modo molto specifico su alcune cose, come la tecnica per saltare più in alto o per poter attaccare con più forza.

Tanti cambi
Per me è stata una grande differenza passare dalla B2 Olandese al team di Little Rock. Il campionato in America si gioca da agosto a dicembre e la stagione è molto intensa. Ogni fine settimana si giocano 2 o 3 partite. Quando giochiamo fuori casa di solito viaggiamo in autobus anche per 10 ore. Alle partite tutte le giocatrici vengono chiamate per nome dallo speaker e spesso ci sono le cheerleaders e quando giochiamo in casa proiettiamo sempre prima della partita un nostro video. In America, durante le partite si può chiedere un video challenge per 3 volte, il libero può andare in battuta e si fanno tanti cambi. Io mi sono dovuta abituare perché come attaccante laterale giocavo solo nelle posizioni a rete. Questo secondo me è giusto perché così tante giocatrici possono giocare nelle posizioni in cui sono le più brave ma il risultato è che tutti giocano di meno e questo a me personalmente dispiace.

Compiti
Come indirizzo di studi ho scelto “mass-communication” e questo primo anno ho avuto 2-3 ore di lezione al giorno e poi ho dovuto studiare tanto in camera. Durante la stagione viaggiando tanto non ho potuto seguire tutte le lezioni in aula. La cosa più difficile è stato riuscire a organizzare lo studio con i molti impegni sportivi. All’inizio è stato difficile ma poi, con il passare del tempo, sono riuscita a ottimizzare il tempo a mia disposizione anche grazie ai professori e agli altri studenti che ti aiutano volentieri.
Io abito nel campus dell’università e condivido l’appartamento con 4 ragazze della mia squadra, ognuna di noi dispone di una camera con bagno, mentre dividiamo la cucina e il soggiorno. Vivere con Carol Barbosa #12, Sydnee Martin#13, Riley Owen #14 è molto divertente.

Tanto cibo
Il cibo è molto simile a quello in Olanda solo che è più abbondante ma anche  più pesante e vario, infatti ho assaggiato anche un sacco di cose che non avevo mai mangiato prima.
In America sembra sempre di essere dentro un film : ovunque vai tutto è più grande e c’è sempre tanto spazio. Nel posto dove vivo tutti sono molto aperti e socialmente è molto facile inserirsi e fare nuove amicizie, infatti è stato bellissimo festeggiare Thanksgiving con Riley e la sua famiglia a Paris, un piccolo paese in Arkansas.

Senza patente
Certo che senza la macchina spostarsi per fare anche le cose più semplici diventa difficile e devi sempre dipendere da qualcuno anche solo per fare la spesa. Per fortuna circa la metà delle giocatrici ha la patente di guida e ci si aiuta a vicenda.
Non ho ancora visitato tanti posti a parte i viaggi che ho fatto per le partite ma spero che il prossimo semestre avremo più tempo per viaggiare.

A casa per un mese
Non è stato facile lasciare l’Olanda e anche ai miei genitori pesa molto non potermi vedere più spesso anche se sono molto fieri di me e seguono tutte le mie partite tramite ESPN. Per fortuna con Face Time e i social sentirsi è molto più facile.
Da quando sono tornata per questo mese di pausa sono andata a vedere giocare la mia vecchia squadra anche se mi è sembrato strano vederle in campo senza di me!. Adesso sono decime in classifica della B2 ma sono sicura che finiranno il campionato in una posizione migliore.

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